Una residenza privata nel borgo di Castellaneta Marina (TA) che racconta architettura, innovazione e radici mediterranee

La Cuadrada

A Castellaneta Marina, nella provincia di Taranto,  sul Lungomare Eroi del Mare, nel 2025 terminano i lavori de’ La Cuadrada: un edificio residenziale sviluppato su tre livelli caratterizzato da un elemento architettonico distintivo: una “pelle” realizzata con mattoncini in cotto che funge da schermatura solare. Un progetto che, grazie al contributo sinergico di figure tecniche, maestranze e artigiani, va oltre il concetto di “casa al mare”, trasformandosi in un intervento architettonico capace di coniugare design mediterraneo e innovazione tecnologica.

Dettagli

  • Anno: 2025
  • Località: Castellaneta Marina (TA)
  • Progettista: Arch. Vincenzo Rafaele - Labinar
  • Impresa: Giordano Lorenzo & S.r.l.
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La sfida: vivere gli spazi
esterni proteggendosi dal sole

La progettazione nasce da un’esigenza concreta: creare un’abitazione a ridosso del mare in cui poter godere appieno degli spazi esterni, immaginati come naturale prosecuzione di quelli interni. L’obiettivo è stato quello di proteggere le aree esterne dall’esposizione diretta dei raggi del sole, senza precluderne luminosità e ventilazione naturale, e ottenere così ambienti confortevoli e fruibili durante tutta la giornata, dalle prime luci del mattino fino agli ultimi raggi del tramonto.


Fin da subito è apparsa chiara la necessità di ricorrere ad un frangisole per far fronte alla preliminare esigenza della committenza. Lo sforzo successivo è stato quello di ricercare una soluzione tecnologica che potesse diventare al tempo stesso un elemento caratterizzante e distintivo dell’intero edificio.

 
La ricerca progettuale, condotta dall’ Arch. Vincenzo Rafaele dello studio di progettazione Labinar STP (Altamura-BA), in piena sinergia con l’Ing. Lorenzo Filomeno, nella sua duplice veste di committente e referente dell’Impresa Giordano Lorenzo e Figli (Altamura-BA), quest’ultima affidataria della realizzazione dell’opera, ha sin da subito abbandonato gli schemi tradizionali e le soluzioni tecnologiche di uso comune. Era necessario ricercare un simbolo o un elemento senza tempo, dalla forte valenza architettonica, in grado di coniugare estetica e funzionalità. Come spesso accade nelle prime fasi di ricerca e progettazione architettonica, il primo luogo da cui attingere fonti di ispirazione è rappresentato dal contesto in cui si opera. Nelle costruzioni mediterranee in generale, così come in quelle situate nel borgo di Castellaneta Marina, è solito ricorrere all’uso di divisori e schermature simili alla musciarabia, un antico sistema di schermatura di origine araba, basato su trame geometriche che creano ombra e ventilazione naturale.

La ricerca della
trama perfetta

In funzione dei materiali utilizzati e della trama geometrica che le contraddistingue, le musciarabie sono declinabili in numerose varianti, con rimandi che vanno dall’architettura araba passando per i “cesti in vimini pugliesi”, fino ad arrivare a texture più contemporanee; ognuna di queste declinazioni incide in maniera singolare sul passaggio della luce solare e sulla relativa proiezione di ombre sugli altri componenti costruttivi dell’edificio. Avendo pertanto una forte evocazione decorativa, per altro cangiante durante l’arco della giornata, diventava di fondamentale importanza scegliere l’elemento o il materiale che consentisse di ottenere quella quantità di luce desiderata, garantendo al contempo sia un giusto grado di introspezione sia una fondamentale ventilazione naturale.

La ricerca ha coinvolto anche l’azienda Edilhabitat Srl (Altamura-BA), rivenditore di zona, che ha permesso di visionare e toccare con mano diversi prodotti idonei a soddisfare l’esigenza progettuale, e tra l’altro ha consentito di entrare in diretto contatto con alcune aziende produttrici: tra queste, l’azienda spagnola di ceramiche Ferres. All’interno del suo catalogo, infatti, è stato individuato un mattone in cotto smaltato, di forma quadrata e cava, che ha subito catturato l’attenzione del team di progettazione e della committenza; la visione delle immagini di alcuni progetti realizzati con questo prodotto, nonché la visita al Natural Collections Museum presso l’Università di Alicante, dove questo mattone è stato impiegato per la skin esterna, hanno definitivamente sancito che quel mattone della collezione denominata “Cuadrada” sarebbe diventato il fulcro dell’intero progetto, tanto da essere rimarcato all’interno della denominazione del progetto. La forma essenziale di questo elemento, unita alla composizione architettonica della facciata e al cromatismo utilizzato, genera un forte impatto visivo, capace anche di evocare l’immagine di una natura digitalizzata, come suggerito dall’Ing. Filomeno, all’interno della quale organi naturali come le foglie vengono stilizzati in pixel.

Un pattern che sfuma
come la macchia mediterranea

Proprio quest’ultimo aspetto, ovvero il rimando ad una natura digitale, viene rimarcato nel progetto attraverso l’utilizzo di uno schema di posa, basato sulla “logica randomica controllata”: due diversi mattoncini, uno con finitura grezza di color sabbia e l’altro smaltato di colore verde, sono stati posizionati secondo uno schema a griglia, riportando alla mente l’idea di una vegetazione mediterranea che degrada e svanisce verso il cielo.

Il lavoro tecnico
e la precisione millimetrica

Anche la fase esecutiva ha richiesto un impegno straordinario. La struttura di sostegno della pelle esterna è stata progettata dallo studio Labinar STP, incaricato anche dell’intero progetto strutturale dell’edificio, e realizzata dall’officina di carpenteria metallica Promec Srl (Altamura-BA) con il supporto dell’Impresa Giordano Lorenzo e Figli. La posizione della residenza in prossimità del mare, condizione particolarmente ostile per i manufatti metallici, ha reso necessario l’utilizzo di acciaio inox verniciato per la realizzazione dell’intelaiatura di supporto; per evitare, inoltre, l’insorgere di fenomeni di ossidazione diffusa, si è preferito optare per un assemblaggio che prevedesse solo ancoraggi meccanici tramite bulloni e dadi, in luogo delle saldature. Questo ha richiesto una progettazione di dettaglio millimetrica seguita da una meticolosa fase di realizzazione e posa in opera, contraddistinta da un elevato grado di complessità, legato anche al peso di ogni singolo mattone (circa 2kg ciascuno) ed un ridottissimo margine di errore.

La fase di posa in opera della struttura intelaiata ed il montaggio dei mattoncini secondo lo schema prestabilito ha richiesto oltre due mesi di tempo per il completamento: ogni mattoncino è stato posato ed incollato singolarmente attraverso l’utilizzo di una speciale malta, opportunamente pigmentata per uniformarla con la cromia dei blocchi e del resto della composizione architettonica.

La Cuadrada: architettura
mediterranea contemporanea

Il risultato finale è una residenza che dialoga con il contesto circostante pur distinguendosi per carattere e personalità. Un’opera che testimonia come l’architettura contemporanea, quando nasce da una visione condivisa, possa trasformare una semplice casa al mare in un luogo identitario, capace di raccontare una storia e lasciare un segno nel paesaggio mediterraneo.